Prossimi appuntamenti

Giovedì 31 marzo 2011 alle ore 20,30 presso l'aula consiliare di Novate
Mezzola, incontro pubblico sul servizio idrico integrato e costituzione del
comitato locale Valchiavenna.
Venerdì 01 aprile 2011 alle ore 20,45 presso l'aula consiliare di Montagna
in Valtellina, incontro pubblico sul tema acqua bene comune e referendum.

lunedì 2 agosto 2010

MAILBOMBING contro la privatizzazione dell'acqua in Lombardia

Salve,
sulla stampa è stata anticipata la notizia che il 5 agosto (approfittando della "distrazione" delle vacanze...) la Giunta Regionale della Lombardia approverà un Progetto di Legge sulla gestione dell'acqua, in applicazione del Decreto Ronchi, lo stesso di cui si chiede l'abrogazione attraverso il Referendum nazionale che ha raccolto 1 milione e 400 mila firme in Italia, di cui ben 237 mila in Lombardia.
Pertanto anche il Progetto di Legge della Giunta Regionale porterà a consegnare ai privati la gestione dell'acqua.
Vi invitiamo quindi a mandare (da oggi al 5 agosto) un'email agli Assessori Regionali per dire NO alla privatizzazione dell'acqua in Lombardia.
In fondo vi riportiamo gli indirizzi e il testo dell'appello (se volete modificate l'oggetto, per evitare che cancellino l'email come spam).
Fate sentire la vostra voce.
Saluti fraterni,
Roberto Fumagalli

______________________________


INDIRIZZI:

roberto_formigoni@regione.lombardia.it, marcello_raimondi@regione.lombardia.it, andrea_gibelli@regione.lombardia.it, giulio_decapitani@regione.lombardia.it, romano_colozzi@regione.lombardia.it, domenico_zambetti@regione.lombardia.it, stefano_maullu@regione.lombardia.it, massimo_buscemi@regione.lombardia.it, Giulio_Boscagli@regione.lombardia.it, raffaele_cattaneo@regione.lombardia.it, gianni_rossoni@regione.lombardia.it, romano_la_russa@regione.lombardia.it, Luciano_Bresciani@regione.lombardia.it, carlo_maccari@regione.Lombardia.it, Alessandro_Colucci@Regione.Lombardia.it, monica_rizzi@regione.lombardia.it, daniele_belotti@regione.lombardia.it

p.c. roberto@circoloambiente.org


OGGETTO: NO alla privatizzazione dell'acqua in Lombardia.

TESTO:

Agli Assessori della Giunta Regionale della Lombardia


Egregio Assessore,
apprendiamo dalla stampa che il giorno 5 agosto p.v. verrà discusso e messo in votazione in Giunta Regionale un Progetto di Legge inerente la gestione dei servizi idrici integrati (S.I.I.), in applicazione del cosiddetto Decreto Ronchi (art. 23 bis della Legge 133/2008, così come modificato dall'art. 15 della Legge 166/2009).
Le anticipazioni sui contenuti del PDL riguardo le modalità di affidamento dei S.I.I. ci preoccupano, poichè obbligherebbero alla privatizzazione della gestione dell'acqua.
Infatti con l'applicazione del Decreto Ronchi Ronchi, l'affidamento della gestione dei S.I.I. a soggetti privati - ovvero a imprese italiane o straniere interessate solo a fare profitto - diventa la modalità ordinaria di assegnazione del servizio; in tal modo si porrebbe fine alle virtuose gestioni pubbliche che, in alcune province della Lombardia, risultano all'avanguardia a livello europeo.

Ricordiamo in questa occasione che a sostegno del Referendum per l'abrogazione del Decreto Ronchi e per la ripubblicizzazione del servizio idrico, in Italia sono state raccolte 1 milione e 400 mila firme, delle quali ben 237 mila nella sola Lombardia (www.acquabenecomune.org).
Si rammenta inoltre che ben cinque Regioni hanno impugnato per incostituzionalità l'art. 23 bis (così come modificato dall'art. 15 del Decreto Ronchi), ritenendo la norma lesiva delle prerogative delle Regioni stesse in materia di servizio idrico.

E' inopportuno che vengano adottati provvedimenti fintanto che la Corte Costituzionale non si esprima sui ricorsi delle Regioni e sull'ammissibilità dei Referendum abrogativi sottoscritti da 1 milione e 400 mila cittadini.

Inoltre è utile ricordare che negli scorsi anni in Lombardia si è attivata una vasta mobilitazione popolare contro le precedenti Leggi Regionali in materia di servizi idrici, in particolare contro le L.R. n. 21/1998 e n. 18/2006, per le parti che imponevano la privatizzazione dell'erogazione dell'acqua. A sostegno di tali mobilitazioni si sono attivati i Comuni; nel 2007 ben 144 Consigli Comunali della Lombardia hanno deliberato contro la L.R. 18/2006; con la successiva L.R. 1/2009, "concordata" coi sindaci referendari, è stata reintrodotta la possibilità dell'affidamento diretto ad aziende totalmente pubbliche.

A tale proposito, ci preoccupa l'eventuale attribuzione delle competenze del governo dei S.I.I. alle Province, che di fatto esautorerebbe i Comuni (ovvero gli Enti più vicini ai cittadini) dalle decisioni su un bene vitale e di interesse per tutti i cittadini qual è l'acqua, cancellando il federalismo rappresentato dai Comuni stessi.

Alla luce di quanto sopra, si chiede di non approvare il suddetto Progetto di Legge per le parti in cui si applica il Decreto Ronchi (che di fatto consegnerà ai privati la gestione dell'acqua) e in cui si esautorano i Comuni delle decisioni in materia di governo dei servizi idrici.
Certi che prenderete in considerazione le nostre richieste, porgiamo distinti saluti.


COMITATO _____________ oppure NOME COGNOME


rif.: Coordinamento Regionale Lombardo dei Comitati per l'Acqua Pubblica - email: roberto@circoloambiente.org

sabato 3 luglio 2010

Di Sertori, d'acqua e di tanto altro

Apprendiamo dai media locali l’appello del Presidente della Provincia di Sondrio a partecipare alla manifestazione di piazza del 27 p.v. con la partecipazione dei Van De Sfroos.

Il tema delle acque in provincia di Sondrio ruota intorno a diverse questioni che si possono così sintetizzare:

1) la mancata firma dell’intesa che renderà efficace il bilancio idrico del PTCP (Piano territoriale di coordinamento provinciale);

2) i ricorsi avverso il bilancio idrico stesso presentati dai produttori di energia elettrica;

3) la rivendicazione della titolarità del demanio idrico;

4) prelievi in esubero rispetto alle concessioni e canoni e sovraccanoni rivieraschi ed elettrici;

5) applicazione del DMV (Deflusso Minimo Vitale) e conseguente rideterminazione delle concessioni (ma anche le diverse modalità di calcolo, i controlli, il PTUA - Piano di tutela delle acque- rivisto e corretto ecc.);

6) il rinnovo delle concessioni in scadenza;

7) le multiutility, l’ATO e l’acqua pubblica…

A questo possiamo ora aggiungere l’art. 15 della recente manovra finanziaria.

Si dice che la firma dell’intesa da parte del Governatore Formigoni sia imminente: confidiamo che sia così ma intanto mancano atti forti e concreti per rivendicare la titolarità del demanio idrico così come non si vedono iniziative dell’Ente Provincia tese ad esigere i sovraccanoni non versati dalle azienda a seguito di prelievi in esubero sulle concessioni;

Non conosciamo la ratio del sopraccitato art. 15 dell’approvanda manovra che determinerebbe il pagamento di un canone aggiuntivo a carico dei produttori di energia elettrica ed in favore dello Stato… Potrebbe, e si sottolinea il condizionale, potrebbe anche essere la conseguenza di un accordo Governo- Società idroelettriche per la proroga/rinnovo automatico delle concessioni idroelettriche in scadenza.

L’argomento comunque non è di quelli che dovrebbero sollecitare una manifestazione di piazza, ma piuttosto un argomento tecnico da trattare a livello istituzionale.

Ha ragione il Presidente della Provincia Sertori quando afferma che queste risorse dovrebbero andare agli enti locali e non allo Stato, ma intanto si evidenzia che l’Ente Provincia non va ad esigere quello che le spetta come i sovraccanoni rivieraschi delle cui convenzioni l’Ente Provincia è capofila.

Come coordinamento provinciale per la campagna referendaria “Acqua Pubblica” non scenderemo quindi in piazza il 27 giugno prossimo ed al contempo invitiamo l’Ente Provincia ad andare ad esigere quello che le spetta e che spetta ai territori dei comuni rivieraschi: si tratta di milioni di euro per i quali ci aspettiamo azioni istituzionali e non feste di piazza che tra l’altro comportano spese a carico della collettività per un evento mediatico che, ne siamo certi, non produrrà alcun effetto concreto.

Il Coordinamento Provinciale di Sondrio

per la campagna referendaria

“Acqua Pubblica”


martedì 18 maggio 2010

Raggiunte le 500mila firme!

| Andrea Palladino
L'acqua marcia e fa 500 mila

La firma numero cinquecentomila ha un nome importante. È un nome collettivo, fatto da migliaia di persone che nell'ultimo - e decisamente burrascoso - fine settimana si sono messi in fila davanti ai banchetti del referendum per l'acqua pubblica. Forse la mano che ha materialmente fatto raggiungere - in un terzo del tempo - il numero minimo per la presentazione dei tre quesiti referendari era di una coppia di Assisi. Con il loro figlio piccolo erano alla marcia della pace e quando hanno visto i manifesti "L'acqua non si vende" del Forum per l'acqua non hanno esitato. Solo qualche giorno fa la Umbria Acqua Spa gli aveva staccato l'acqua, raccontano da Assisi. Una dimenticanza, una bolletta lasciata troppo tempo tra le carte di casa e l'acqua non scorre più dai rubinetti. Ai privati - Acea possiede il 40% di Umbria Acqua - non importa il perché, poco interessa se hai un figlio piccolo che ha bisogno di essere lavato anche più volte al giorno. Alle corporation interessa quella formula magica del liberismo, «l'equilibrio economico finanziario». Ovvero i bilanci, le quotazioni in borsa e i flussi finanziari.
Quella della coppia di Assisi è solo una delle tante piccole storie che i militanti dell'acqua pubblica si raccontano il giorno dopo il fine settimana che ha permesso di attraversare il guado delle cinquecentomila firme. È un successo clamoroso, forse mai raggiunto da altri referendum. Solo quattro anni fa furono necessari diversi mesi per raccogliere poco più di quattrocentomila firme per la proposta d'iniziativa popolare sulla ripubblicizzazione dell'acqua, che ancora oggi è ferma in Parlamento. È dunque profondamente cresciuta la mobilitazione, ma soprattutto si è diffusa la consapevolezza sul peso che ha la gestione dei beni comuni nella democrazia italiana. In quattro anni gli italiani hanno capito che non c'è bisogno di privatizzare l'acqua, perché - in realtà - già viviamo da diverso tempo la gestione delle corporation. In italiano si chiamano società per azioni e, a prescindere dalla composizione del capitale sociale, hanno per legge e per statuto la missione di fare profitto, a qualsiasi costo. Per la coppia di Assisi poco importa se la Umbria Acqua Spa è oggi posseduta al 60% dai comuni, perché poi, alla fine, chi stacca l'acqua è lo stesso soggetto che intasca gli utili. E i cinquecentomila che fino ad oggi hanno firmato per i tre quesiti referendari hanno in mente il vero peso detenuto dai soci privati. È lo stesso meccanismo - ampiamente raccontato - di Acqualatina (51% in mano ai comuni, 49% controllato da Veolia), di Acea (51% controllato dal Comune di Roma, 49% diviso tra Caltagirone, Suez e azioni scambiate in borsa) e di tante altre società miste, dal nord lombardo fino alla Calabria e alla Sicilia. E sta in questa consapevolezza la differenza vincente dei tre referendum dei movimenti per l'acqua con quello presentato da Di Pietro e con la proposta di legge degli ecodem del Pd: la privatizzazione è già arrivata alla fine degli anni '90, quando i privati iniziarono a gestire all'interno delle Spa miste. Quando i cittadini umbri, laziali, toscani, calabresi, lombardi e di tante altre regioni dove i privati sono entrati nelle gestioni idriche firmano hanno davanti agli occhi gli aumenti delle bollette e la volatilizzazione degli investimenti. È il caso, ad esempio, di Trieste, dove l'efficienza della rete è diminuita dopo il passaggio da azienda pubblica a società per azioni. O della provincia di Pescara, dove proprio ieri l'Ato ha comunicato l'aumento record del 30% in un solo anno delle tariffe. Anche in questo caso il gestore - l'Aca - è divenuto società di diritto privato ed oggi solo il 3,6% delle voci di costo va in investimenti sulla rete.
Il peso di questo primo risultato raggiunto era ieri visibile nella sede del Forum italiano dei movimenti per l'acqua. «Il risultato è straordinario, mezzo milione di firme in appena un mese - commenta Corrado Oddi, del coordinamento del Forum - Questa è la dimostrazione non solo che sul tema dell'acqua c'è una grande sensibilità, ma che si intercetta una domanda più profonda e più radicale, che va in contrasto con la mercificazione dei beni comuni e di tutti gli aspetti della vita in generale». E non è solo una questione di contenuto, ma di una mobilitazione in grado di coinvolgere al di là della crisi della sinistra: «D'altro canto l'impostazione data dal Forum - prosegue Oddi - fa emergere una domanda di nuova politica».
La strada ora da percorrere non è finita. Nei prossimi due mesi sarà necessario blindare i tre quesiti con un numero molto alto di firme. Gli ostacoli intermedi sono l'eventuale concorrenza con il quesito di Di Pietro - anche se in pochi hanno visto i banchetti dell'Idv in giro nelle piazze italiane - e il vaglio della Corte Costituzionale. L'ostacolo principale è però il quorum. Su questo punto batte da tempo il gruppo degli ecodem e il circolo più legato a Bersani all'interno del Pd. Ma, numeri alla mano, le previsioni dei democratici sembrano essere decisamente perdenti.

www.ilmanifesto.it

giovedì 22 aprile 2010

La CGIL di Sondrio per i referendum

Con la gestione dei privati l’acqua potabile costerà fino al 30% in più, e la Provincia di Sondrio rischierà di diventare «terra di conquista» per le multinazionali: per questo è la denuncia - è importante sostenere i referendum della campagna «Acqua, bene comune», e raggiungere il traguardo delle 500mila firme entro luglio. Lo dice la Cgil di Sondrio, che ieri è scesa ufficialmente in campo a sostegno della mobilitazione che punta a portare alle urne tre referendum per abrogare altrettante normative che «in questi anni hanno spinto verso la privatizzazione dell’acqua», cioè l’articolo 23 bis della legge 133/2008 e gli articoli 150 e 154 del decreto legislativo 156/2006, alias il Codice dell’ambiente.
Si parla di leggi e commi, hanno sottolineato ieri i rappresentanti della Cgil, ma non bisogna far l’errore di pensare che sia una questione astratta, astrusa o lontana dalla vita quotidiana. «Con questi provvedimenti - ha ricordato il segretario provinciale del sindacato Giocondo Cerri - si passa da una gestione pubblica del servizio di distribuzione dell’acqua ad una gestione assegnata attraverso una gara d’appalto con i privati, oppure con società miste in cui gli enti pubblici dovranno avere un peso non superiore al 40%, e questo andrà fatto entro il 31 dicembre
2010. Ma l’acqua è un diritto fondamentale di tutti i cittadini, un bene comune, e tale deve rimanere». «Con queste regole - ha rimarcato Ettore Armanasco - l’acqua potabile da servizio pubblico diventa una merce come le altre, sulla quale si potranno fare profitti. Il risultato è che in altre zone d’Italia in cui questi modelli di gestione privata sono già stati applicati i rincari delle tariffe per i cittadini e le famiglie sono arrivati anche al 30 per cento, e anche in altri Paesi europei non mancano casi di guai del genere». Il rischio, insomma, secondo i promotori del referendum è quello di arrivare a pagare l’acqua potabile... a peso d’oro, con rincari molto pesanti dei costi attuali per le famiglie: «Il servizio assegnato a gara - ha rimarcato Armanasco - sarà quello dell’“ultimo chilometro”, la distribuzione dell’acqua agli utenti, proprio quello che può fare gola a chi vuol trarre profitto». Ma non finisce qui, perché secondo il comitato promotore dei referendum assegnare i servizi con le gare d’appalto in sostanza significa, per i meccanismi di mercato, aprire le porte alle grandi multinazionali del settore: un rischio che secondo i sindacalisti vale anche per la provincia di Sondrio. «Qualcuno tempo fa ha definito la Valtellina “il Kuwait dell’acqua”, per la sua grande ricchezza di risorse idriche - ha sottolineato Armanasco - e un territorio come il nostro in questo senso può far gola ad un grande gruppo multinazionale, non in sé e per sé ma come tassello di una strategia a lungo termine.
E le grandi aziende sono in grado anche di mettere in atto azioni di “dumping” per battere la concorrenza, per poi ottenerne benefici magari a distanza di anni». Reti e servizi attualmente in Valle sono in mano ai Comuni o a società pubbliche, «con risultati positivi», ha rimarcato ancora Armanasco, «anche se pure in Valle è necessario aprire un dibattito concreto su come utilizzare la risorsa acqua in maniera sempre più corretta, economica ed efficiente». Ma l’obiettivo secondo la Cgil non si ottiene certo «costringendo i nostri piccoli Comuni a fare le gare d’appalto e consegnarsi alle multinazionali, anche perché - ha ricordato Armanasco - esempi
come quello delle centraline idroelettriche realizzate sugli acquedotti municipali dimostrano che una gestione intelligente può portare anche benefici economici importanti all’ente locale ». Per questo il sindacato lavorerà insieme al coordinamento locale del comitato promotore referendum - che si sta costituendo proprio in questi giorni -, sia supportando le iniziative sul territorio, sia raccogliendo firme nelle imprese e nei luoghi di lavoro. «L’apporto numerico
della provincia non sarà grande - ha sottolineato Walter Rossi -, ma è importante fare la nostra parte».
Francesca Bettini (La Provincia di Sondrio - 22/04/2010)

mercoledì 21 aprile 2010

Raccolta firme anche a Grosio

Il Comitato Amici della Valgrosina organizza la raccolta firme per la presentazione dei referendum sull'acqua il giorno 23 Maggio, in occasione della gara nazionale di mountain bike, categoria juniores, a Grosio.

venerdì 16 aprile 2010

Festa Del Primo Maggio al circolo "Il Forno" di Ponte in Valtellina.



Cliccare sulla foto per ingrandire il programma
Alla festa sarà possibile firmare per i referendum.

domenica 11 aprile 2010

LA MONTAGNA GARANTISCE IL DIRITTO ALL'ACQUA A TUTTI I POPOLI: DIFENDIAMOLA (programma completo)

Alta Valtellina 20, 21,22, 23 e 24 aprile 2010

Seminari, eventi, convegni e attività per discutere e condividere alcune prospettive “sostenibili” in territorio alpino.

Un mondo diverso è possibile. L’acqua è un bene che deve essere gestito e controllato dai cittadini.

PROMOTER
MOUNTAIN WILDERNESS ITALIA, FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L'ACQUA,
CIPRA ITALIA, GRUPPO ABELE, INGEGNERIA SENZA FRONTIERE

PROGRAMMA:

Martedì 20 aprile

- pomeriggio:
ore 15.00 – 19.00 arrivo dei partecipanti, accreditamento presso Hotel Cepina
consegna cartelletta e programma eventi
sistemazione negli alberghi
ore 19.30 – 20.00 cena in albergo

Mercoledì 21 aprile

- mattino:
ore 9.00 – 14.00 escursione con sci-alpinismo e ciaspole: il percorso sarà concordato con le Guide Alpine in base alle condizioni meteo e neve
ore 12.30 pranzo in rifugio (zona Valdidentro/Val Viola/Cima Piazzi)
- pomeriggio:
ore 15.00 – 18.00 ingresso 3h a prezzo convenzionato alle Terme di Bormio
ore 19.30 cena in albergo
ore 21.00 a Cepina – Auditorium delle Scuole di Cepina Conferenza Pubblica
LA MONTAGNA QUALE FUTURO? PRESIDIAMO LE AREE PROTETTE DA OGNI FORMA DI PRIVATIZZAZIONE
Relatori:
MIRTA DA PRA (Gruppo Abele) ”Montagna, natura e cultura; opportunità di vita e di lavoro a partire dall’ambiente naturale”, FRANCO GUGIATTI (alpinista), FAUSTO DE STEFANI (alpinista e presidente Mountain Wilderness Italia), GIORGIO FARAGGIANA (prof. Politecnico di Torino e referente di Mountain Wilderness Italia)
Coordina RENATA VIVIANI Presidente CAI Lombardia

Giovedì 22 aprile

- Giornata a Livigno organizzata dal CAI di Livigno:
escursione con sci-alpinismo e ciaspole: il percorso verrà concordato con le Guide Alpine in base alle condizioni meteo e neve
in alternativa ingresso alla struttura SPA “Aqua Granda”
ore 21.00 a Livigno serata in ricordo di LODOVICO CUSINI
NATURALISTA, FONDATORE DEL SOCCORSO ALPINO E DELLA SEZIONE CAI DI LIVIGNO, GUIDA ALPINA ED ANCHE PRIMO MAESTRO DI SCI A LIVIGNO. A cura del CAI Livigno.
Relatori:
SILVANA BIANCHI (Presidente CAI Livigno), EPI BORMOLINI (guida alpina- maestro di sci fondo), SERGIO PESSOT (scrittore libri di montagna), PIERANTONIO CASTELLANI (direttore del mensile locale AL RESTEL NòF),
SARA CUSINI, ADRIANO LICINI (comitato organizzatore).

Venerdì 23 aprile

- mattina: Bagni Vecchi e Bagni nuovi
escursione con sci-alpinismo e ciaspole accompagnati da Guide Alpine e pranzo in rifugio (zona Valfurva/ Ghiacciaio dei Forni)
- pomeriggio:
ore 15.30 – 17.30 visita al centro storico e al museo di Bormio
ore 18.00 DEGUSTAZIONE prodotti tipici caseari presso la LATTERIA di Bormio
ore 19.30 cena in albergo
ore 21 a Bormio – Serata di approfondimento Sala Terme
- Saluti della prof.ssa ELISABETTA FERRO TRADATI Sindaco di Bormio
- In collaborazione con RAI Sede di TRENTO:
incontro con GIORGIO BALDUCCI giornalista, regista RAI - presentazione di un documentario sulla sicurezza in montagna “PER GRAZIA RICEVUTA. VALANGHE: FATALITA’ O INCOSCIENZA
- Relazione dell'antropologa MICHELA ZUCCA: “Le Alpi, quali prospettive di sviluppo?”

Sabato 24 aprile

presso l’Auditorium del Liceo Scientifico G.W. Leibniz di Bormio
Convegno sull’ACQUA- LA MONTAGNA GARANTISCE IL DIRITTO ALL'ACQUA A TUTTI I POPOLI: DIFENDIAMOLA
ore 9.30 – saluti dell’ Avv. PIERPAOLO CORRADINI Vice Presidente Provincia di Sondrio
ore 9.40– introduzione OSCAR DEL BARBA Presidente CIPRA Italia
RelatorI:
ore 9.55 – PAOLO CARSETTI Segreteria Forum Italiano dei Movimenti per L'ACQUA
ore 10.15 – CARLO BRAMBILLA Vice Presidente Commissione Centrale CAI-TAM
ore 10,35 – ANTONELLO PROVENZALE Primo Ricercatore Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima, CNR U.O.S. di Torino: “Impatti del cambiamento climatico sull'ambiente”
ore 10.55 – coffee break
ore 11.10 – ANGELO TARTAGLIA Prof. Politecnico di Torino: “Energie rinnovabili”
ore 11.30 – ALBERTO LUCARELLI Prof. Diritto Pubblico presso l’Università Federico II di Napoli
ore 11.50 – MARIO BASSANI Avvocato, Professore a contratto presso l’Università degli Studi di Milano facoltà di Scienze Politiche, già Presidente della Provincia di Milano: “Possibilità e prospettive della gestione delle risorse idriche affidata a Società a partecipazione pubblica”.
12.10 - LINO BALZA Responsabile regionale “Medicina Democratica” Piemonte “Dal Bormida al Delta del Po: Pfoa nell’acqua e nel sangue. Attacco micidiale alla biodiversità e alla salute tra allarmi e silenzi”
ore 12.30 – pausa pranzo
ore 14.45 – CRISTINA COLETTO Associazione Yaku: “Dalle Ande alle Alpi: culture in difesa dell’acqua”
ore 15.05 – GIUSEPPE SONGINI autore di “Acque misteriose”, sullo sfruttamento idroelettrico in provincia di Sondrio
ore 15.25 – VALTER BONAN Comitato DOLOMITI BELLUNESI
ore 15.45– LUIGI CASANOVA Vicepresidente CIPRA Italia “L’acqua e i cambiamenti climatici nelle Alpi”
Moderatori ADRIANO LICINI e MICHELA ZUCCA
A SEGUIRE DIBATTITO PUBBLICO
ore 16.30 –17.30 conclusione del convegno
Durante il Convegno verranno proiettate le fotografie “Acque del Piz Palù” di CORNELIA MUELLER
ore 19.30 cena in albergo
serata musicale da definire

Per informazioni e per consultare le offerte alberghiere convenzionate consultare http://www.montagnadilombardia.com/convegno.html per adesioni e contatti e-mail: eventoacqua@gmail.com
Tel. Pro loco Valdisotto 0342/950166, mail: info@visitvaldisotto.it
Adriano Licini 3385944701
Moreno Gurini 3318607572

sabato 10 aprile 2010

Giumelli: l'acqua ai privati e il pericolo di diventare merce

Partirà a breve in Italia, e in Valtellina, la raccolta di firme per il referendum contro la privatizzazione dell'acqua. In argomento, è stato di recente tenuto un affollatissimo e dibattuto convegno a Ponte Valtellina. Quando si deve fare delle scelte è sempre utile conoscere i termini della questione. Una prima domanda che ci si deve porre è: fino a che punto è lecito privatizzare (mercificare) l'acqua considerata da sempre un bene comune? L'acqua sta diventando l'oro del futuro e vi è chi pensa di andare alla conquista di questa nuova miniera.
Si obietta che anche se ciò avvenisse, le sorgenti e la rete continueranno a essere proprietà pubbliche, nonostante la concessione ai privati. Si deve rimarcare che il diritto all'acqua si esercita e si concretizza nel momento in cui questa sgorga dal rubinetto ed è potabile. Non lo si esercita andando all'acquedotto o alla fonte. Si esercita attraverso la gestione e l'erogazione della stessa. E' sempre utile sapere come altrove ci si comporta. La gran parte degli Stati europei ha bloccato la privatizzazione o, come in Francia, si è ripubblicizzata l'acqua. La Svizzera ha dichiarato le acque e le reti monopolio di stato e, quindi, non privatizzabili. Il Belgio ha stabilito che l'erogazione dell'acqua sia gestita in house. Il pacchetto azionario è nelle mani dei municipi. Gli Usa hanno stabilito che la gestione delle reti idriche sia nelle dei comuni. Uruguay, Bolivia, Equador e Cile hanno costituzionalmente sancito il diritto all'acqua.
La privatizzazione dell'acqua desta forti preoccupazioni poiché se un bene così importante passa nelle mani dei privati la sua gestione sarà guidata dal guadagno. Dovrà essere necessariamente redditizia. Si deve ricordare che l'acqua è un bene a cui non si può in assoluto rinunciare e che ad essa non esistono succedanei. Succederà, allora, che gli 8 milioni di cittadini italiani che non hanno accesso all'acqua, continueranno a vivere in tale condizione, è probabile che i 18 milioni che bevono acqua non depurata continueranno a berla tale. Simile situazione può essere rimediata se si investiranno circa 62 milioni di euro. Si deve riassettare il sistema idrico italiano e renderlo efficiente. Sono investimenti elevati a cui probabilmente i privati non intendono porre mano.
La privatizzazione comporterà certamente aumento dei prezzi. E' già successo. Non vale sostenere che le gare di appalto e la quotazione in borsa eserciteranno azioni salvifiche incidendo in senso riduttivo sui prezzi. Le privatizzazioni passate ci hanno ammaestrato. La privatizzazione inciderà sui controlli. Li allenterà e, forse, le acque depurate e controllate che vengono erogate in moltissimi comuni (la cosiddetta Acqua del sindaco) non saranno più tali o lo saranno di meno. Non si vuole demonizzare il privato. Si vuole solamente rimarcare che un bene comune non può diventare una merce. Se l'acqua diventa una merce immancabilmente sarà sottoposta alle leggi che il mercato riserva alle merci.

Guglielmo Giumelli, da "La Provincia di Sondrio - 8/4/2010"

giovedì 8 aprile 2010

LA MONTAGNA GARANTISCE IL DIRITTO ALL'ACQUA A TUTTI I POPOLI: DIFENDIAMOLA

Mountain Wilderness Italia, il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, Cipra Italia, Gruppo Abele e Ingegneria Senza Frontiere promuovono, dal 20 al 24 aprile in Alta Valtellina, le giornate "LA MONTAGNA GARANTISCE IL DIRITTO ALL'ACQUA A TUTTI I POPOLI: DIFENDIAMOLA".

Il programma esteso è scaricabile all'indirizzo http://www.montagnadilombardia.com/acqua/programma.pdf

venerdì 2 aprile 2010

L'IdV non saboti il referendum sull'acqua

Care/i,
come avrete letto dal report riguardante la riunione nazionale del Comitato promotore, l’Italia dei Valori, contravvenendo alla parola data, ha annunciato la promozione autonoma e solitaria di un “grappolo” di referendum, tra i quali anche l’acqua, con deposito dei quesiti a metà aprile e inizio campagna il 1 maggio.
Si tratta di una grave decisione che, se attuata, da una parte renderebbe più complicata la raccolta di firme, dall’altra minerebbe un percorso ricco e inedito di partecipazione e inclusione come quello sin qui realizzato.
Proprio per questo, come Forum italiano dei movimenti per l'acqua, chiediamo a tutte e tutti di attivarsi e di esercitare la massima pressione possibile per scongiurare questo esito.
Chiediamo a tutte e tutti di prendere contatti con i rappresentanti locali e istituzionali, con i parlamentari del territorio di riferimento per dire loro la gravità di questa scelta e per chiedere loro che si attivino per evitarla.
Proponiamo inoltre di inondare gli indirizzi dei parlamentari e degli europarlamentare dell’Italia dei Valori, scrivendo loro il seguente messaggio, a partire da oggi Giovedì 1° Aprile fino a Sabato 3 Aprile, con in oggetto: "Il referendum per l'acqua pubblica deve essere una battaglia comune" "Ho saputo che l’Italia dei Valori ha annunciato di voler procedere a promuovere autonomamente un proprio referendum sull’acqua, nonostante una vastissima coalizione sociale abbia appena depositato tre quesiti referendari per l’acqua pubblica e abbia lanciato l’avvio di una grande raccolta firme.
Voglio che sappiate che ritengo questa scelta gravissima.
Perché irrispettosa di un percorso che tantissime donne e tantissimi uomini come me hanno
costruito in questi anni in tutti i territori del Paese.
Perché antepone gli interessi di partito ad un obiettivo grande, condiviso e di civiltà, come quello per l’acqua bene comune.
Chiedo pertanto a tutti voi di recedere immediatamente dal proposito annunciato e di incontrare il Comitato promotore dei quesiti depositati per collaborare alla comune battaglia."

Questi sono gli indirizzi email a cui inviare il messaggio:

barbato_f@camera.it borghesi_a@camera.it cambursano_r@camera.it Abilita Javascript per vederlo. cimadoro_g@camera.it
digiuseppe_a@camera.it dipietro_a@camera.it distanislao_a@camera.it Q donadi_m@camera.it
evangelisti_f@camera.it favia_d@camera.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. formisano_aniello@camera.it messina_i@camera.it
monai_c@camera.it mura_s@camera.it orlando_l@camera.it paladini_g@camera.it
palagiano_a@camera.it palomba_f@camera.it piffari_s@camera.it porcino_g@camera.it
razzi_a@camera.it rota_i@camera.it scilipoti_d@camera.it zazzera_p@camera.it
FRANCESCOBARBATO81@LIBERO.IT RENATO.CAMBURSANO@GMAIL.COM
INFO@HELVETIA.BG.IT DIPIETRO@ANTONIODIPIETRO.IT
INFO@AUGUSTODISTANISLAO.COM MASSIMODONADI@LIBERO.IT
FABIO.EVANGELISTI@GMAIL.COM DAVIDFAVIA@HOTMAIL.COM
SEGRETERIA@LEOLUCAORLANDO.IT FEDERICO.PALOMBA@LIBERO.IT
SERGIO@SCUOLAINMONTAGNA.IT PIEFFEZETA@TIN.IT
belisario_f@posta.senato.it giambrone_f@posta.senato.it fabio.giambrone@libero.it
carlino_g@posta.senato.it bugnano_p@posta.senato.it caforio_g@posta.senato.it
detoni_g@posta.senato.it dinardo_a@posta.senato.it lannutti_e@posta.senato.it
ligotti_l@posta.senato.it mascitelli_a@posta.senato.it pardi_f@posta.senato.it
pedica_s@posta.senato.it BUGNANO.P@TISCALINET.IT INFO@GIUSEPPECAFORIO.COM
RUSSO.MI@LIBERO.IT NELLODINARDO@LIBERO.IT
FABIO.GIAMBRONE@LIBERO.IT ELIOLANNUTTI@ADUSBEF.IT
AVVLIGOTTI@TISCALI.IT MASCITE@LIBERO.IT Q F.PARDI@CHEAPNET.IT
STEPEDIC@TIN.IT info@soniaalfano.it pino.arlacchi@europarl.europa.eu
scrivimi@demagistris.it vincenzo.iovine@europarl.europa.eu niccolo.rinaldi@europarl.europa.eu
giommaria.uggias@europarl.europa.eu gianni.vattimo@europarl.europa.eu info@italiadeivalori.it
IDV_SEGRETERIA@CAMERA.IT FBELISA@TIN.IT FELICE.BELISARIO@SENATO.IT

Roma, 1 Aprile 2010
Forum italiano dei movimenti per l'acqua

Acqua pubblica: parte il referendum

Sono stati depositati questa mattina in Cassazione i tre quesiti referendari in favore del servizio pubblico di erogazione dell'acqua. Lo rende noto il Forum movimenti per l'acqua che il 20 marzo scorso hanno organizzato una manifestazione a Roma, che si è costituito in «Comitato referendum acqua pubblica». In una conferenza stampa di presentazione della campagna referendaria, i promotori hanno reso noti i contenuti dei tre quesiti che mirano ad abolire le disposizioni in questione. Nel primo si chiede l'abrogazione dell'art 23 bis - legge 166 del 2009(Servizi pubblici locali di rilevanza economica). Le disposizioni del presente articolo disciplinano l'affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Nel secondo quesito si chiede l'abrogazione dell'art. 150 del Decreto Legislativo n. 152 del 2006 (norme in materia ambientale) che riguarda la «Scelta della forma di gestione e procedure di affidamento». Infine il terzo quesito chiede sia abrogato il comma 1, dell'art. 154 (tariffa del servizio idrico integrato) del decreto legislativo n. 152 del 2006 (norme in materia ambientale), limitatamente alla seguente parte: «dell'adeguatezza della remunerazione del capitale investito». (ANSA).