Prossimi appuntamenti

Giovedì 31 marzo 2011 alle ore 20,30 presso l'aula consiliare di Novate
Mezzola, incontro pubblico sul servizio idrico integrato e costituzione del
comitato locale Valchiavenna.
Venerdì 01 aprile 2011 alle ore 20,45 presso l'aula consiliare di Montagna
in Valtellina, incontro pubblico sul tema acqua bene comune e referendum.

venerdì 18 marzo 2011

Cena di sottoscrizione per il referendum

Il circolo culturale autogestito" Il FORNO"in collaborazione con il Comitato referendario della Provincia di Sondrio- 2 sì per l'acqua bene comune, organizzano una cena di sottoscrizione per il finanziamento della campagna referendaria che si terrà presso la sede del circolo in via Guicciardi 10 a Ponte in Valtellina Venerdì 25 marzo alle ore 20.00. PARTECIPATE!!!



NECESSARIA LA PRENOTAZIONE ENTRO GIOVEDì 24 INVIANDO MAIL a cca.ilforno@alice.it

giovedì 17 marzo 2011

Per l'election day: lettera al prefetto di Sondrio

Sondrio, 04 marzo 2011



A Sua Eccellenza
Dott.sa Erminia Rosa Cesari
Prefetto della Provincia di

S O N D R I O




Ci rivolgiamo a S.E. in quanto rappresentante dello Stato e garante della correttezza istituzionale.
Anche in Provincia di Sondrio, come in gran parte delle altre realtà italiane, si è costituito il comitato referendario “2 sì per l’acqua bene comune” al fine di gestire e coordinare, nel territorio provinciale, tutte le attività finalizzate allo svolgimento della Campagna a sostegno dei 2 Referendum in materia di gestione del servizio idrico integrato.


Apprendiamo con rammarico che il Consiglio dei Ministri, in data di ieri, ha decretato le date per le elezioni amministrative (15 e 16 maggio per il primo turno e 28 e 29 maggio per i ballottaggi). Per lo svolgimento delle consultazioni referendarie, il Ministro R. Maroni avrebbe indicato il 12 giugno 2011 anziché un possibile accorpamento di queste ultime con le elezioni amministrative.


Riteniamo che questo comportamento sia lesivo del principio costituzionale che invita a garantire ed incoraggiare la massima partecipazione della società alla vita istituzionale. Inoltre, la soluzione proposta dal Governo sembra contrastare con qualsiasi principio di economicità che, in questo particolare momento, non riteniamo possa essere dimenticato.
Si parla di uno sperpero di circa 300 milioni di Euro, il triplo di quanto richiesto dall’Italia all’Unione Europea per fronteggiare “l’emergenza immigrati” che sta coinvolgendo il nostro Paese.
A questo proposito ci sentiamo di chiedere a S.E. d’avviare un’azione di sensibilizzazione presso il Governo centrale ed in particolare verso il Ministro dell’Interno Roberto Maroni, portando alla loro attenzione queste considerazioni ed invitandoli a considerare la possibilità di un accorpamento delle consultazioni referendarie con quelle amministrative.

Da parte nostra, abbiamo collaborato alla raccolta di firme già consegnata all’On. Bindi (in qualità di Vice Presid. Della Camera) allegate alla richiesta di accorpamento. Pervengono però ulteriori moduli. In queste ore sono giunte a questo comitato 179 firme raccolte nella sola zona di Verceia e Novate Mezzola. Le alleghiamo alla presente per corroborare la nostra istanza ed a dimostrazione di quanto sia sentita l’esigenza dell’accorpamento.

Ringraziando per l’attenzione e la disponibilità, inviamo deferenti saluti



Per il comitato referendario della provincia di Sondrio- 2 sì per l’acqua bene comune


MARTINA SIMONINI




ANDREA PATRONI

venerdì 4 febbraio 2011

Acqua, al via la campagna referendaria. Tanti gli appuntamenti in Valtellina e Valchiavenna

A Roma, intanto, e stato presentato il nuovo logo


Ieri mattina - mercoledì 2 febbraio -, a Roma, si è svolta la conferenza stampa del Comitato Referendario 2 Sì per l'Acqua Bene Comune.

Paolo Carsetti, esponente del Comitato Referendario, sollecitato dai giornalisti presenti ha parlato del Consiglio dei Ministri del prossimo venerdì, che ha annunciato di voler proporre riforma dei servizi pubblici locali: “Non si sognino di scipparci i referendum sull'acqua, – ha detto Carsetti – la volontà degli elettori è quella di andare a votare per la ripubblicizzazione. Non ci dimentichiamo che i referendum sono stati sottoscritti da un milione e mezzo di cittadine e cittadini”.





NUOVO LOGO

Ci aspettiamo dal Governo un immediato provvedimento di moratoria sulle norme che vogliono privatizzare l'acqua almeno fino al voto referendario ed il provvedimento di accorpamento della scadenza referendaria con quella delle elezioni amministrative della prossima primavera.

È stato presentato il logo della campagna referendaria, scelto grazie ad un concorso di idee tra gli attivisti e da un sondaggio on-line cui hanno partecipato oltre 10mila persone e realizzato da Michele Giugni, del Comitato pratese. Infine sono stati presentati i prossimi eventi organizzati dal comitato promotore, come il Festival dell'acqua di Sanremo programmato nella città ligure negli stessi giorni di quello del Festival della Canzone Italiana e come il fine settimana del 5 e 6 febbraio quando, in moltissime piazze italiane, verranno realizzate iniziative e banchetti per l'autofinanziamento partecipato che prevede, tra l'altro, la restituzione del contributo sottoscritto dai cittadini una volta che il Comitato Referendario avrà ricevuto il rimporso elettorale.


APPUNTANTI IN PROVINCIA

Anche a Sondrio scaldiamo i motori:

Si comincerà con un'incontro pubblico a Chiavenna il giorno 16 febbraio ed un altro a Tirano il giorno 24. Non mancheremo di partecipare alla manifestazione nazionale del 26 marzo a Roma. Il 9 aprile è prevista una conferenza con il prof. Marco Vitale ed altri ospiti autorevoli. Tornerà inoltre a trovarci Don Gallo, ospite di due locali associazioni culturali, per presentare il suo nuovo libro, che però non mancherà di darci una mano come importante testimonial per la difesa dell'acqua come ha già fatto in occasione della raccolta firme, che, anche in Provincia di Sondrio sono state oltre 4400.

Margherita Ciervo, nel corso della conferenza stampa nazionale, ha insistito sulla straordinaria portata politica di un referendum che “ha già stabilito due primati, da una parte è stato quello più sottoscritto nella storia della Repubblica, dall'altro è il primo non promosso dai partiti ma direttamente darealtà sociali, associative e cittadini”.

Stefano Rodotà, giurista e tra gli estensori dei quesiti referendari ha sottolineato come ci sia “necessità di riattivare un dibattito pubblico sui beni comuni, a partire dall'acqua, a cui i partiti non dovranno sottrarsi”.

Padre Alex Zanotelli ha tuonato contro la Legge Ronchi, definendola “una vera e propria bestemmia”, rivendicando come il movimento dell'acqua, in Italia, abbia già ottenuto straordinari risultati e di come adesso “dobbiamo vincere i referendum”.



Per il Coordinamento Acqua pubblica di Sondrio

martina simonini


venerdì 14 gennaio 2011

Si della consulta, la parola ai cittadini!

La Corte Costituzionale ha ammesso due quesiti referendari proposti dai movimenti per l'acqua. A primavera gli uomini e le donne di questo paese decideranno su un bene essenziale. La vittoria dei “sì” porterà ad invertire la rotta sulla gestione dei servizi idrici e più in generale su tutti i beni comuni.

Attendiamo le motivazione della Consulta sulla mancata ammissione del restante quesito (quesito n. 2), ma è già chiaro che questa decisione nulla toglie alla battaglia per la ripubblicizzazione dell'acqua e che rimane intatta la forte valenza politica dei referendum.

Il Comitato Promotore oggi più che mai esige un immediato provvedimento di moratoria sulle scadenze del Decreto Ronchi e sull'abrogazione degli AATO, un necessario atto di democrazia perché a decidere sull'acqua siano davvero gli italiani.

Il Comitato Promotore attiverà tutti i contatti istituzionali necessari per chiedere che la data del voto referendario coincida con quella delle elezioni amministrative della prossima primavera.

Da oggi inizia l'ultima tappa, siamo sicuri che le migliori energie di questo paese non si tireranno indietro.


lunedì 10 gennaio 2011

Moratoria subito, diritto di voto nel 2011



Per firmare la moratoria vai all'indirizzo: http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/index.php?option=com_petitions&view=petition&id=169

Oltre un milione e quattrocentomila donne e uomini di questo Paese hanno firmato i tre quesiti referendari promossi dal Forum italiano dei Movimenti per l’acqua e da una grandissima coalizione sociale raccolta nel Comitato Promotore.

Hanno posto la loro firma perché hanno capito che la battaglia per l’acqua pubblica è una battaglia di civiltà, per la tutela e l’accesso universale ad un bene comune. Concetti incompatibili con ogni forma di privatizzazione e di consegna al mercato di un bene essenziale alla vita.

Con la loro firma, quelle donne e quegli uomini hanno posto in discussione tutta la normativa attualmente vigente in tema di gestione del servizio idrico, a partire dal “decreto Ronchi” che ne vuole rendere definitiva la privatizzazione.

Con la loro firma, quelle donne e quegli uomini hanno posto un’imprescindibile questione di democrazia: sulla gestione di un bene essenziale alla vita la decisione non può essere delegata ad alcuno ma deve appartenere a tutti attraverso il referendum.

Per questo chiediamo alle forze politiche e istituzionali l’immediata approvazione, comunque entro il 31.12.2010, di un provvedimento di MORATORIA sulle scadenze previste dal “decreto Ronchi” e sulla normativa di soppressione delle Autorità d’Ambito territoriale.

Le scadenze imposte dall’art. 23 bis della Legge n. 133/2008 e successive modificazioni, (31 dicembre 2010 in alcune situazioni e 31 dicembre 2011 per altre), e quelle previste dalla Legge 42/2010 sulla soppressione delle A.ATO, come organi di decisione da parte dei Comuni sui modelli di affidamento, rischiano di far accelerare i processi di privatizzazione in corso e vanno di conseguenza posticipate a dopo il referendum.

Contemporaneamente, poiché in caso di elezioni anticipate, la scadenza referendaria, attualmente prevista per la primavera 2011, verrebbe posticipata di un anno, chiediamo che sin da subito le forze politiche e istituzionali si impegnino ad approvare, nel caso si renda necessario, un provvedimento di deroga a quanto previsto dalla Legge 352/1970, in modo da poter svolgere i referendum entro il 2011.

Così come a livello territoriale chiediamo a tutti gli enti locali di procedere verso la ripubblicizzazione del servizio idrico e la sua gestione pubblica e partecipativa, e di fermare tutte quelle iniziative che predispongono l’ingresso dei privati nelle società, l’ulteriore aumento delle loro quote di capitale e tutte le manovre societarie di inglobamento dei grandi gestori nei confronti delle piccole gestioni.

La straordinaria raccolta di firme referendaria e la diffusa consapevolezza sociale sul tema dell’acqua richiedono il rispetto di una volontà popolare già espressa, quella di poter votare prima possibile su un tema essenziale per la vita delle persone.

I referendum per l’acqua costituiscono un’insostituibile occasione per l’apertura di una grande discussione in tutto il Paese su un tema che è di stretta attualità in tutto il pianeta. Dalla Bolivia alla Francia, dal Brasile al Belgio, in tutti i Paesi sono in atto mobilitazioni e conflitti tra chi si batte per la gestione pubblica e partecipativa dell’acqua e chi vuole consegnarla ai capitali finanziari delle grandi multinazionali.

La stessa Assemblea delle Nazioni Unite, ha riconosciuto quest’anno - con il voto favorevole del Governo italiano- che “l’acqua potabile è un diritto fondamentale, essenziale per il pieno godimento del diritto alla vita e di tutti i diritti dell’uomo” ed ha rivolto l’invito agli Stati ed alle Organizzazioni internazionali a fornire tutte le risorse finanziarie.

Per questo chiediamo l’apertura di una grande discussione in tutti gli angoli del Paese, con una informazione seria e documentata e un confronto senza menzogne e senza propaganda.

Sarebbe una grande occasione di crescita collettiva e di democrazia.

E tutti sappiamo quanto sia necessaria.


giovedì 6 gennaio 2011

Lettera aperta ai sindaci della Provincia di Sondrio

"Egr. Sig. Sindaco,
anche in provincia di Sondrio stiamo assistendo ad una accelerazione dei processi di privatizzazione dell'acqua e del servizio idrico integrato. La costituzione di una nuova azienda interamente pubblica (nuova SECAM) con la prospettiva però di cedere almeno il 40% delle quote azionarie ad un socio privato entro il 31.12.2011, aggiunta alla prospettiva della formazione di un'Azienda Unica di Valle, rischia di consegnare nelle mani del mercato e dei privati la gestione di un bene fondamentale qual è l'acqua. La proposta di inserire nello statuto della nuova SECAM il vincolo di non andare oltre il 40% non tutela la conservazione della gestione pubblica, in quanto il Decreto Ronchi impone che il privato (anche se subentra in quota minoritaria) abbia compiti operativi, relegando la componente pubblica (seppur maggioritaria) ad un ruolo marginale.

In Provincia di Sondrio, in virtù delle peculiarità del territorio, si sarebbe dovuto chiedere la deroga per l'affidamento cosiddetto "in house", ovvero a società totalmente pubblica. C'è ancora il tempo per farlo se i comuni lo chiederanno.

L'ATO della vicina provincia di Lecco ha avviato l'affidamento "in house" con decorrenza 1 novembre 2010; l'ATO della città di Milano si sta attivando per prorogarlo fino al 2027. A questo si aggiunga la legge regionale della Lombardia, in via di approvazione, che tende ad esautorare completamente i comuni stabilendo che gli stessi hanno diritto ad esprimere un parere sulle decisioni che verranno prese dalla sola Amministrazione Provinciale.

Il futuro dell'acqua è nelle nostre mani. In allegato Le inviamo l'appello a farsi parte attiva sia a livello regionale (per la modifica del progetto di legge) che a livello nazionale (per la moratoria). Le rivolgiamo un accorato appello anche per quanto riguarda l'affidamento pubblico "in house", per un territorio che è l'unico, della Regione Lombardia, completamente montano e che per quanto riguarda le acque è già oggetto di uno sfruttamento massivo, con pochi ristorni al territorio."

Per il Coordinamento acqua pubblica della provincia di Sondrio
Martina Simonini

In Lombardia il futuro dell'acqua è in mano ai privati

Nonostante le azioni di mobilitazione dei cittadini attraverso email e presidi in corso dal mese di Novembre, la regione Lombardia ha approvato il Pdl 57 sul servizio idrico. Ieri 22 dicembre alle ore 17.00, dopo una seduta molto movimentata, le forze politiche della maggioranza (Pdl e Lega Nord) hanno dato il via libera al Pdl 57 con alcune piccole modifiche alla versione licenziata dalla Commissione VIII in data 25 novembre, sul quale c'era stata il parere favorevole dell'Anci.


Nella fase finale della votazione tutte le forze della opposizione hanno abbandonato la sala denunciando la mancanza dell'urgenza di tale provvedimento e l'inadeguatezza della legge che affida di fatto l'acqua al mercato e alle multinazionali pronte ad entrare nella gestione dell'acqua in Italia.

Questo provvedimento, afferma Rosario Lembo, presidente del Comitato Italiano contratto mondiale sull'acqua fa si che :" la regione Lombardia si distingue ancora una volta per essere l'apripista dei modelli di privatizzazione dell'acqua proposti dal Governo nazionale con il decreto Ronchi, offrendo alle imprese multinazionali europee la possibilità di accaparrarsi le gestioni efficienti delle aziende pubbliche lombarde fin'ora controllate dai comuni. In parallelo si è assistito ancora una volta alla farsa di una Lega, paladina delle difesa delle autonomie locali e dei beni dei territori, che accetta di espropriare i comuni della propria autonomia gestionale dei servizi idrici trasferendo le competenze alla provincia".

Le forze della maggioranza hanno inoltre deliberatamente trascurato l'orientamento del Governo Nazionale e la richiesta delle altre Regioni di posticipare la soppressione degli AATO al 31/12/12011, come confermato dal decreto Mille Proroghe approvato nella stessa giornata dal governo.

In merito al provvedimento i comitati dell'acqua avevano chiesto il rinvio della discussione in aula in attesa della definizione del quadro legislativo nazionale entro cui impostare norme regionali sulla gestione dell'acqua pubblica a seguito dello svolgimento dei referendum sull'acqua nella primavera del 2011. Il Coordinamento dei Comitati chiedeva inoltre alla regione l'avvio di una riflessione politica sulle modalità di organizzazione del servizio idrico integrato impostata sui bacini idrici e non sulla dimensione amministrativa provinciale e, tenuto conto della recente sentenza della Corte Costituzionale, la classificazione del servizio idrico come servizio pubblico locale di interesse generale, da organizzare su regionale, provvedendone la gestione diretta a mezzo di Consorzi tra Comuni.

Al fine di salvaguardare l'autonomia decisionale dei Comuni in merito alle modalità di affidamento del servizio idrico, il Coordinamento dei Comitati chiedeva l'accoglimento di un emendamento che consentisse la costituzione di un'Azienda speciale consortile in capo alla Provincia,in luogo della Azienda speciale, la cui assemblea composta da tutti i sindaci dell'ambito, costituisce l'organo sovrano per la delibera dell'affidamento del servizio, invece che delegare la medesima funzione ad un consiglio di amministrazione di 3 persone come previsto dell'art 48 del Pdl 57. Tale opzione avrebbe consentito di salvaguardare i requisiti previsti dalla legislazione vigente e da quella comunitaria per l'affidamento della gestione ad una società a totale capitale pubblico.

"A questo punto", dichiara Rosario Lembo a nome dei comitati lombardi per la difesa dell'acqua pubblica: "per contrastare il nuovo quadro legislativo regionale che prevede solo lo strumento della gara per l'affidamento è necessario che i sindaci Lombardi recuperino l'entusiasmo e la volontà politica attivandosi in primo luogo per difendere l'autonomia decisionale delle autorità d'ambito per tutto il 2011,in funzione della proroga nazionale. Secondariamente i consigli comunali devono recuperare lo spirito referendario che aveva portato 144 comuni lombardi alla modifica della
precedente legge regionale sull'acqua che imponeva l'obbligo della messa a gara dei servizi idrici chiedendo una modifica del Pdl 57 e nel contempo sostenere la campagna referendaria dichiarandosi Comitati per il si".


Per maggiori informazioni:

Comitato Italiano contratto Mondiale sull'acqua Onlus -
segreteria@contrattoacqua.it