anche in provincia di Sondrio stiamo assistendo ad una accelerazione dei processi di privatizzazione dell'acqua e del servizio idrico integrato. La costituzione di una nuova azienda interamente pubblica (nuova SECAM) con la prospettiva però di cedere almeno il 40% delle quote azionarie ad un socio privato entro il 31.12.2011, aggiunta alla prospettiva della formazione di un'Azienda Unica di Valle, rischia di consegnare nelle mani del mercato e dei privati la gestione di un bene fondamentale qual è l'acqua. La proposta di inserire nello statuto della nuova SECAM il vincolo di non andare oltre il 40% non tutela la conservazione della gestione pubblica, in quanto il Decreto Ronchi impone che il privato (anche se subentra in quota minoritaria) abbia compiti operativi, relegando la componente pubblica (seppur maggioritaria) ad un ruolo marginale.
In Provincia di Sondrio, in virtù delle peculiarità del territorio, si sarebbe dovuto chiedere la deroga per l'affidamento cosiddetto "in house", ovvero a società totalmente pubblica. C'è ancora il tempo per farlo se i comuni lo chiederanno.
L'ATO della vicina provincia di Lecco ha avviato l'affidamento "in house" con decorrenza 1 novembre 2010; l'ATO della città di Milano si sta attivando per prorogarlo fino al 2027. A questo si aggiunga la legge regionale della Lombardia, in via di approvazione, che tende ad esautorare completamente i comuni stabilendo che gli stessi hanno diritto ad esprimere un parere sulle decisioni che verranno prese dalla sola Amministrazione Provinciale.
Il futuro dell'acqua è nelle nostre mani. In allegato Le inviamo l'appello a farsi parte attiva sia a livello regionale (per la modifica del progetto di legge) che a livello nazionale (per la moratoria). Le rivolgiamo un accorato appello anche per quanto riguarda l'affidamento pubblico "in house", per un territorio che è l'unico, della Regione Lombardia, completamente montano e che per quanto riguarda le acque è già oggetto di uno sfruttamento massivo, con pochi ristorni al territorio."
Per il Coordinamento acqua pubblica della provincia di Sondrio
Martina Simonini
In Provincia di Sondrio, in virtù delle peculiarità del territorio, si sarebbe dovuto chiedere la deroga per l'affidamento cosiddetto "in house", ovvero a società totalmente pubblica. C'è ancora il tempo per farlo se i comuni lo chiederanno.
L'ATO della vicina provincia di Lecco ha avviato l'affidamento "in house" con decorrenza 1 novembre 2010; l'ATO della città di Milano si sta attivando per prorogarlo fino al 2027. A questo si aggiunga la legge regionale della Lombardia, in via di approvazione, che tende ad esautorare completamente i comuni stabilendo che gli stessi hanno diritto ad esprimere un parere sulle decisioni che verranno prese dalla sola Amministrazione Provinciale.
Il futuro dell'acqua è nelle nostre mani. In allegato Le inviamo l'appello a farsi parte attiva sia a livello regionale (per la modifica del progetto di legge) che a livello nazionale (per la moratoria). Le rivolgiamo un accorato appello anche per quanto riguarda l'affidamento pubblico "in house", per un territorio che è l'unico, della Regione Lombardia, completamente montano e che per quanto riguarda le acque è già oggetto di uno sfruttamento massivo, con pochi ristorni al territorio."
Per il Coordinamento acqua pubblica della provincia di Sondrio
Martina Simonini
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